Quest'anno ho fatto davvero schifo! :-(
Devo recitare il "mea culpa" e prendermela solo con me stesso!
Non mi sono allenato come avrei dovuto e, come sempre succede in questi casi, ho sbattuto la testa contro un muro ed ora mi ritrovo a dover smaltire la rabbia per aver faticato ben più di quello che mi sarei aspettato!
Ma facciamo un passo indietro...
Inizio giugno... molto bene alla Cortina-Dobbiaco!
Aver tenuto fino alla fine ed essermi migliorato di quasi 4 minuti rispetto all'edizione di tre anni prima mi ha inebriato!
Mi sono "cullato sugli allori" e nel corso delle tre settimane che ancora mancavano alla VdFR, anziché darci dentro e cercare quantomeno di mantenere la buona condizione che avevo raggiunto, mi sono "impigrito" e ho svolto gli allenamenti come non avrei dovuto!
Ho sbagliato tutto!
Di chilometri ne ho fatti ma, per meglio rendere l'idea, è come se mi fossi limitato a "timbrare il cartellino"...
Poca salita, pochissima discesa, ripetute blande, qualche chilometro in spinta e poco altro.
Mi sono preoccupato semplicemente di percorrere quei 12/13 km. a seduta ad un ritmo accettabile (non troppo piano, non troppo forte).
Credevo potesse bastare, invece... col senno di poi...
Mi è senz'altro mancata la giusta determinazione!
Chissà mai che cavolo mi ero messo in testa!!!
Mi è senz'altro mancata la giusta determinazione!
Chissà mai che cavolo mi ero messo in testa!!!
E le amare conseguenze le ho "toccate con mano" sin dalla prima tappa, quella di Moena.
Sono stati i 2 km. di ripida discesa che mi hanno dato la certezza, da subito, che la settimana si sarebbe rivelata sofferta e avara di soddisfazioni.
Gambe frullate quando ancora al traguardo mancavano 4 km. e addio sogni di gloria...
A Soraga, il giorno dopo, muscoli inevitabilmente induriti e affaticati; al Passo Costalunga quadricipiti inchiodati: di corsa, intesa come tale, poca roba; a Campitello, dopo il giorno di riposo, corsa col freno a mano tirato; al Belvedere, dulcis in fundo, tappone nel quale mi sono letteralmente trascinato dalla partenza all'arrivo: gambe dure come macigni ed energie ridotte al lumicino già dopo poche centinaia di metri di pendenza neanche troppo accentuata...
E dire che adoro la corsa in salita, nella quale me la cavo decisamente meglio rispetto ai terreni pianeggianti!
Il mio enorme rammarico non dipende dal riscontro cronometrico: tutto sommato, stando bene, avrei potuto "limare" pochi minuti alle mie 6h10' finali... sono state invece le sgradevoli sensazioni che ho provato durante l'intero giro a tappe ad avermi un tantino avvilito!
E tutto questo, come sottolineato in precedenza, solo perché mi sono allenato male, molto male!
Cos'ho imparato da questa esperienza? Mai essere superficiali...
Solo lavoro e tanto sudore possono aiutarmi a raggiungere gli obiettivi prefissati!
L'imperativo ora è REAGIRE... da subito!!!
E non ripetere gli errori commessi...
A Soraga, il giorno dopo, muscoli inevitabilmente induriti e affaticati; al Passo Costalunga quadricipiti inchiodati: di corsa, intesa come tale, poca roba; a Campitello, dopo il giorno di riposo, corsa col freno a mano tirato; al Belvedere, dulcis in fundo, tappone nel quale mi sono letteralmente trascinato dalla partenza all'arrivo: gambe dure come macigni ed energie ridotte al lumicino già dopo poche centinaia di metri di pendenza neanche troppo accentuata...
E dire che adoro la corsa in salita, nella quale me la cavo decisamente meglio rispetto ai terreni pianeggianti!
Il mio enorme rammarico non dipende dal riscontro cronometrico: tutto sommato, stando bene, avrei potuto "limare" pochi minuti alle mie 6h10' finali... sono state invece le sgradevoli sensazioni che ho provato durante l'intero giro a tappe ad avermi un tantino avvilito!
E tutto questo, come sottolineato in precedenza, solo perché mi sono allenato male, molto male!
Cos'ho imparato da questa esperienza? Mai essere superficiali...
Solo lavoro e tanto sudore possono aiutarmi a raggiungere gli obiettivi prefissati!
L'imperativo ora è REAGIRE... da subito!!!
E non ripetere gli errori commessi...
Moena, 1a tappa |
Soraga, 2a tappa |
Passo Costalunga, 3a tappa |
Campitello di Fassa, 4a tappa |
L'arrivo al Belvedere, 5a tappa (sofferenza allo stato puro) |
In certe foto sei così sofferente che mi ricordi me... e questo non è un bel segno.
RispondiEliminaE' vero... anche dalle foto si percepisce, tappa dopo tappa, l'escalation di sofferenza... nell'ultima sono letteralmente DEVASTATO!!! :-/
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