Il countdown è
terminato... quando apro gli occhi l'orologio segna le 5.30 del mattino di domenica 3
giugno... è il giorno della CD Run!
Alle
6 in punto scendo per una colazione a base di carboidrati (pane,
nutella, marmellata) e un bel bicchiere di succo di frutta; scambio
quattro chiacchiere con un ragazzo di Reggio Emilia che, al debutto
nella Corsa delle Dolomiti, è sconcertato dal fatto che gli toccherà
partire dall’ultima griglia. Lo tranquillizzo rivelandogli che il
sentiero comincerà dopo qualche chilometro e che c’è quindi la
possibilità di guadagnare diverse posizioni prima che gli spazi si
riducano drasticamente. Per la cronaca, il mio interlocutore
riuscirà, di lì a poche ore, a chiudere in 2 ore e 11 minuti!
Complimenti davvero!
Dopo
i saluti e il reciproco “in bocca al lupo” lascio l'albergo e
raggiungo la stazione di Dobbiaco dalla quale partono, una dietro
l'altra, le navette che porteranno i concorrenti alla partenza di
Cortina. Ci sono tante nuvole, anche basse, però non piove. Il tragitto dura una
quarantina di minuti, cosicché alle 7.40 mi ritrovo già all'interno
del Pala Audi con il volume degli auricolari a palla nell'auspicio
che la musica mi entri dentro e riesca ad allentare la tensione che,
inevitabilmente, avverto.
Mi
guardo attorno nella speranza di individuare qualche viso a me
conosciuto, ma dei miei compagni della polisportiva non vi è
traccia… Decido allora di cambiarmi, mi dedico a qualche esercizio
di stretching e poco prima delle 9 consegno la mia sacca degli
indumenti. Scorgo finalmente una canotta blu della Porta Saragozza,
dribblo la folla di runners, sempre più numerosa, che occupa il
piazzale, lo raggiungo e gli domando dove si trovano gli altri; la
sua risposta è vaga, sembra che non ne abbia idea, l'unica cosa
chiara è che deve necessariamente correre in bagno…
Mi
riprometto di aspettarlo, ma dopo pochi minuti l’organizzazione
comincia a chiamare i concorrenti per accompagnarli presso l’apposito
settore di partenza. Tergiverso (forse nei bagni c’era una fila
esagerata), ma quando mi accorgo che la ragazza con la bandiera rossa
sta uscendo dal mio campo visivo, mi affretto a raggiungerla…
pazienza, avrò modo di scambiare qualche chiacchiera più tardi…
Alle
9.15 mi trovo già all’interno della mia gabbia, controllo che il
mio 1194 rosso sia ben spillato sulla maglietta nera, verifico che le Rider
13 siano ben allacciate e mi assicuro che il GPS sia funzionante… è
tutto a posto, non resta che correre!
Qualche
battuta con altri concorrenti poi, senza alcun preavviso da parte
dell’organizzazione, il via…
La
partenza, com’è prevedibile, procede molto a rilento… i primi
chilometri attraversano Cortina e li percorro senza troppi affanni
gustandomi appieno gli applausi e gli incitamenti del pubblico
presente a bordo strada.
Dopo
quasi 3 chilometri lasciamo la strada asfaltata ed imbocchiamo lo
sterrato che ci accompagnerà fino all’ultimo chilometro; la
pendenza si accentua, ma si tratta solo di un piccolo strappetto,
cominciamo finalmente a percorrere il largo sentiero in mezzo al
bosco.
Al
5° km. (28’24”) tutto
procede senza intoppi, le uniche insidie sono rappresentate, più che
dal fondo sassoso, dai sorpassi, talvolta un tantino azzardati, di
altri runners alla spasmodica ricerca di posizioni più consone al loro
valore… ci infiliamo in una prima galleria, poi eccone una
seconda... al 10° km. (56’58”) mantengo alla grande
l’andatura che mi ero prefissato e che, se rispettata, mi
porterebbe ad un tempo finale molto vicino alle 2 ore e 35 minuti,
obiettivo molto intimo che avevo evitato di sbandierare ai quattro
venti (quello più noto, dichiarato alla vigilia era “sotto le
2h40m").
La
corsa prosegue relativamente tranquilla... poco prima del 12° km. è
posizionata una pedana per il rilevamento del tempo intermedio e lì,
proprio in quel momento mi accorgo che il caldo e l'eccessiva umidità, cominciano a darmi
fastidio. Qualche chilometro in falsopiano poi finalmente comincia la
discesa... passo al 15° km. in 1:24'17”,
tutto secondo programma a parte la fatica che comincia a farsi
sentire... mi irrigidisco, ma le gambe rispondono bene... tiro un
sospiro di sollievo e comincio a spingere, ma non troppo, non vorrei
ritrovarmi di lì a poco svuotato di energie... 16° km... 17° km...
mi convinco sempre più che “al 20° aumento l'andatura e chiudo in
bellezza!!!”
Succede
poi quello che non ti aspetti, o meglio, quello che temevi e speravi
che non succedesse... ho sete, tanta sete, il caldo ora si fa davvero
sentire... una breve sosta al ristoro in prossimità del 19° km. per
un po' d'acqua poi riparto, anzi, vorrei ripartire, ma un peso sullo
stomaco non mi permette di farlo... mi fermo ancora... qualche
respiro a pieni polmoni e ci riprovo... niente da fare... altra breve
sosta e finalmente mi sento più libero... ora riparto davvero,
comincio a spingere, ma ben presto mi accorgo che le cose non girano
come avrebbero dovuto girare... al 20° km. il cronometro segna
1:50'52" ora
sono in ritardo sulla mia tabella di marcia, ma soprattutto ho perso
tutte le forze e il pensiero che al traguardo mancano ancora 10
lunghi chilometri mi atterrisce...
I
5000 metri successivi sono durissimi... ho una sete bestiale, lo
stomaco mi dà la nausea e gli sprazzi di corsa sono ora intervallati
da tratti che riesco a percorrere sono camminando... finalmente
arriva il ristoro posizionato nei pressi del 24° km., mi faccio dare
una bottiglia e me la scolo, a piccoli sorsi, quasi per intero...
passo di fianco al cartello del 25° km. in 2:20'08"...
Abbandono
la bottiglia e riparto... piano piano... mi sembra di poter
addirittura accelerare... accelero... la pendenza favorevole mi
aiuta... realizzo di esser riuscito a corricchiare per 10 minuti
abbondanti senza la necessità di fermarmi... ancora 3 chilometri ed
è fatta... al diavolo i propositi di PB, adesso, quello che voglio
fortissimamente, è finire 'sta maledetta gara!
Finalmente
arrivo all'ultimo chilometro, lasciamo il sentiero ed imbocchiamo un
pezzo di strada asfaltata... mi sento veramente male, ma attorno a me
scorgo tanta altra gente sofferente... il calore del pubblico ci
spinge a compiere le ultime centinaia di metri che non finiscono
mai... una curva a gomito verso destra... la voce dello speaker...
riesco pure a superare qualche concorrente... cerco di scorgere tra le
persone appoggiate alle transenne i miei supporters che, col mio
ritardo sul tempo di marcia, non vorrei aver fatto preoccupare.
La
struttura con la scritta FINISH è a un tiro di schioppo... ancora
poche falcate e posso finalmente buttarmi a terra... il tempo
ufficiale supera le 2 ore e 46 minuti, ma il real time reciterà poi
2:45'33”... stremato, ritiro la medaglia e il pacco viveri. Esco dalla zona transennata scortato da Serena, Ricky e Francy che mi
bombardano di domande alle quali, per sfinimento, non riesco a dare risposta. Cerco e
trovo uno spicchio d'erba non troppo affollato sul quale potermi
finalmente sdraiare...
Faccio fuori tutte
le bevande che mi capitano a tiro... non riesco ancora a rialzarmi,
supplico quindi Serena di andarmi a ritirare la borsa depositata
presso il TIR numero 2... lei si incammina, i bimbi non mi chiedono
altro, ora sono impegnati con PSP e Nintendo e io posso cominciare a
riflettere sulla gara... fa davvero male concluderla
in quello stato!
Sono passate 72
ore, ed ogni giorno che passa maturo sempre di più la consapevolezza
che anche le gare disgraziate come quella da poco conclusa, possono
insegnarti qualcosa...
Almeno lo spero..
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