domenica 20 aprile 2014

L'evoluzione del runner

Meno male... sembra proprio che i tanto temuti strascichi delle ripetute brevi non si siano presentati! :-)

Negli allenamenti successivi tutto è andato per il verso giusto ed anche nelle progressioni finali delle sedute medie e lunghe sono riuscito a ritrovare quel po' di brillantezza che tanto mi gratifica!

Domenica 13 ho corso il Giro Podistico di San Lazzaro di Savena; collinare di 9 km. decisamente "nervosetti": partenza in prossimità del Parco della Resistenza, dopo pochi metri ci si butta sulla destra verso Via Martiri di Pizzocalvo dove hanno inizio i 2 km. di salita non particolarmente impegnativa, l'inizio del tratto sterrato è caratterizzato da un continuo saliscendi fino alla Croara dove lo sforzo per "domare" lo strappo si fa decisamente più intenso; altri saliscendi fino ad arrivare alla discesa, su strada tutta asfaltata, che porta alla Ponticella; si entra in un parco e dopo alcune svolte a gomito molto insidiose si sale verso il Bellaria; ancora un po' di "su e giù" prima di affrontare il rettilineo finale, sterrato e in leggera discesa.

Tempo finale di poco superiore ai 45', lo scorso settembre, su percorso identico, feci qualcosina meglio, ma va bene così!

Ho arrancato gli ultimi dieci minuti di gara, ma è chiaro che salita e discesa, soprattutto se si è a corto di allenamento specifico, ti inchiodano le gambe...

Ma oggi vorrei soffermarmi su qualcos'altro...

La "colpa" è di quei compagni di squadra (e cominciano ad essere in tanti) che, partendo dal running, si stanno in un certo senso "evolvendo" e si stanno mettendo alla prova in gare di duathlon e di triathlon!

Proprio lunedì ho ritirato la mia prima bici da corsa, una Triban 5 della Btwin color grigio antracite con qualche finitura in blu...

Si tratta chiaramente di una entry level di qualità non eccelsa; ho preferito non imbattermi in spese folli anche perché dopotutto, trattandosi di un neofita delle due ruote, i primi interrogativi ai quali dare necessariamente una risposta sono i seguenti: 

- domanda numero 1: saprò andare in bicicletta?
- domanda numero 2: se sarò capace, mi piacerà?

Ora i miei sguardi si soffermano sempre più spesso anche sui ciclisti che popolano le strade: osservo le loro pedalate, l'abbigliamento, le loro biciclette e tanti altri piccoli particolari di cui, fino a poco tempo fa, ignoravo completamente l'esistenza.

Ah, attenzione... rimane comunque una Cortina Dobbiaco (siamo a -42!) da preparare con cura e nella quale cercherò di migliorare il 2h41' di tre anni fa...

Venerdì 18, per le ragioni di cui sopra, ho trascorso una bella fetta del pomeriggio immerso nei colori pastello delle campagne ozzanesi: collinare di 21 km. per mettere a dura prova le gambe che, per raggiungere la condizione che auspico, hanno bisogno di lavorare... e non poco!

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