mercoledì 6 giugno 2012

Cortina - Dobbiaco Run 2012


Il countdown è terminato... quando apro gli occhi l'orologio segna le 5.30 del mattino di domenica 3 giugno... è il giorno della CD Run!
Alle 6 in punto scendo per una colazione a base di carboidrati (pane, nutella, marmellata) e un bel bicchiere di succo di frutta; scambio quattro chiacchiere con un ragazzo di Reggio Emilia che, al debutto nella Corsa delle Dolomiti, è sconcertato dal fatto che gli toccherà partire dall’ultima griglia. Lo tranquillizzo rivelandogli che il sentiero comincerà dopo qualche chilometro e che c’è quindi la possibilità di guadagnare diverse posizioni prima che gli spazi si riducano drasticamente. Per la cronaca, il mio interlocutore riuscirà, di lì a poche ore, a chiudere in 2 ore e 11 minuti! Complimenti davvero!
Dopo i saluti e il reciproco “in bocca al lupo” lascio l'albergo e raggiungo la stazione di Dobbiaco dalla quale partono, una dietro l'altra, le navette che porteranno i concorrenti alla partenza di Cortina. Ci sono tante nuvole, anche basse, però non piove. Il tragitto dura una quarantina di minuti, cosicché alle 7.40 mi ritrovo già all'interno del Pala Audi con il volume degli auricolari a palla nell'auspicio che la musica mi entri dentro e riesca ad allentare la tensione che, inevitabilmente, avverto.
Mi guardo attorno nella speranza di individuare qualche viso a me conosciuto, ma dei miei compagni della polisportiva non vi è traccia… Decido allora di cambiarmi, mi dedico a qualche esercizio di stretching e poco prima delle 9 consegno la mia sacca degli indumenti. Scorgo finalmente una canotta blu della Porta Saragozza, dribblo la folla di runners, sempre più numerosa, che occupa il piazzale, lo raggiungo e gli domando dove si trovano gli altri; la sua risposta è vaga, sembra che non ne abbia idea, l'unica cosa chiara è che deve necessariamente correre in bagno…
Mi riprometto di aspettarlo, ma dopo pochi minuti l’organizzazione comincia a chiamare i concorrenti per accompagnarli presso l’apposito settore di partenza. Tergiverso (forse nei bagni c’era una fila esagerata), ma quando mi accorgo che la ragazza con la bandiera rossa sta uscendo dal mio campo visivo, mi affretto a raggiungerla… pazienza, avrò modo di scambiare qualche chiacchiera più tardi…
Alle 9.15 mi trovo già all’interno della mia gabbia, controllo che il mio 1194 rosso sia ben spillato sulla maglietta nera, verifico che le Rider 13 siano ben allacciate e mi assicuro che il GPS sia funzionante… è tutto a posto, non resta che correre!
Qualche battuta con altri concorrenti poi, senza alcun preavviso da parte dell’organizzazione, il via…
La partenza, com’è prevedibile, procede molto a rilento… i primi chilometri attraversano Cortina e li percorro senza troppi affanni gustandomi appieno gli applausi e gli incitamenti del pubblico presente a bordo strada.
Dopo quasi 3 chilometri lasciamo la strada asfaltata ed imbocchiamo lo sterrato che ci accompagnerà fino all’ultimo chilometro; la pendenza si accentua, ma si tratta solo di un piccolo strappetto, cominciamo finalmente a percorrere il largo sentiero in mezzo al bosco.
Al 5° km. (28’24”) tutto procede senza intoppi, le uniche insidie sono rappresentate, più che dal fondo sassoso, dai sorpassi, talvolta un tantino azzardati, di altri runners alla spasmodica ricerca di posizioni più consone al loro valore… ci infiliamo in una prima galleria, poi eccone una seconda... al 10° km. (56’58”) mantengo alla grande l’andatura che mi ero prefissato e che, se rispettata, mi porterebbe ad un tempo finale molto vicino alle 2 ore e 35 minuti, obiettivo molto intimo che avevo evitato di sbandierare ai quattro venti (quello più noto, dichiarato alla vigilia era “sotto le 2h40m").
La corsa prosegue relativamente tranquilla... poco prima del 12° km. è posizionata una pedana per il rilevamento del tempo intermedio e lì, proprio in quel momento mi accorgo che il caldo e l'eccessiva umidità, cominciano a darmi fastidio. Qualche chilometro in falsopiano poi finalmente comincia la discesa... passo al 15° km. in 1:24'17”, tutto secondo programma a parte la fatica che comincia a farsi sentire... mi irrigidisco, ma le gambe rispondono bene... tiro un sospiro di sollievo e comincio a spingere, ma non troppo, non vorrei ritrovarmi di lì a poco svuotato di energie... 16° km... 17° km... mi convinco sempre più che “al 20° aumento l'andatura e chiudo in bellezza!!!”
Succede poi quello che non ti aspetti, o meglio, quello che temevi e speravi che non succedesse... ho sete, tanta sete, il caldo ora si fa davvero sentire... una breve sosta al ristoro in prossimità del 19° km. per un po' d'acqua poi riparto, anzi, vorrei ripartire, ma un peso sullo stomaco non mi permette di farlo... mi fermo ancora... qualche respiro a pieni polmoni e ci riprovo... niente da fare... altra breve sosta e finalmente mi sento più libero... ora riparto davvero, comincio a spingere, ma ben presto mi accorgo che le cose non girano come avrebbero dovuto girare... al 20° km. il cronometro segna 1:50'52" ora sono in ritardo sulla mia tabella di marcia, ma soprattutto ho perso tutte le forze e il pensiero che al traguardo mancano ancora 10 lunghi chilometri mi atterrisce...
I 5000 metri successivi sono durissimi... ho una sete bestiale, lo stomaco mi dà la nausea e gli sprazzi di corsa sono ora intervallati da tratti che riesco a percorrere sono camminando... finalmente arriva il ristoro posizionato nei pressi del 24° km., mi faccio dare una bottiglia e me la scolo, a piccoli sorsi, quasi per intero... passo di fianco al cartello del 25° km. in 2:20'08"...
Abbandono la bottiglia e riparto... piano piano... mi sembra di poter addirittura accelerare... accelero... la pendenza favorevole mi aiuta... realizzo di esser riuscito a corricchiare per 10 minuti abbondanti senza la necessità di fermarmi... ancora 3 chilometri ed è fatta... al diavolo i propositi di PB, adesso, quello che voglio fortissimamente, è finire 'sta maledetta gara!
Finalmente arrivo all'ultimo chilometro, lasciamo il sentiero ed imbocchiamo un pezzo di strada asfaltata... mi sento veramente male, ma attorno a me scorgo tanta altra gente sofferente... il calore del pubblico ci spinge a compiere le ultime centinaia di metri che non finiscono mai... una curva a gomito verso destra... la voce dello speaker... riesco pure a superare qualche concorrente... cerco di scorgere tra le persone appoggiate alle transenne i miei supporters che, col mio ritardo sul tempo di marcia, non vorrei aver fatto preoccupare.
La struttura con la scritta FINISH è a un tiro di schioppo... ancora poche falcate e posso finalmente buttarmi a terra... il tempo ufficiale supera le 2 ore e 46 minuti, ma il real time reciterà poi 2:45'33”... stremato, ritiro la medaglia e il pacco viveri. Esco dalla zona transennata scortato da Serena, Ricky e Francy che mi bombardano di domande alle quali, per sfinimento, non riesco a dare risposta. Cerco e trovo uno spicchio d'erba non troppo affollato sul quale potermi finalmente sdraiare...
Faccio fuori tutte le bevande che mi capitano a tiro... non riesco ancora a rialzarmi, supplico quindi Serena di andarmi a ritirare la borsa depositata presso il TIR numero 2... lei si incammina, i bimbi non mi chiedono altro, ora sono impegnati con PSP e Nintendo e io posso cominciare a riflettere sulla gara... fa davvero male concluderla in quello stato!
Sono passate 72 ore, ed ogni giorno che passa maturo sempre di più la consapevolezza che anche le gare disgraziate come quella da poco conclusa, possono insegnarti qualcosa...
Almeno lo spero..

Nessun commento:

Posta un commento