mercoledì 27 giugno 2012

Val di Fassa Running - Prima parte

Soraga, 24 giugno.

Mancano pochi minuti alle 9.30, il “plotone dei 400” è radunato all'interno del parco in prossimità del lago di Soraga da dove prenderà il via la Val di Fassa Running.

Il sole splendente, oltre ad abbellire il paesaggio che abbiamo l'opportunità di ammirare, contribuisce a scaldare ulteriormente l'atmosfera pre-gara.

Quella che si profila è un tappa molto impegnativa: la brochure ci preannuncia che ad una salita con pendenze superiori al 20% seguirà una zona paludosa ed una discesa ripida e molto insidiosa!

Alcune raccomandazioni di rito da parte degli organizzatori poi, il via!

Passiamo il ponte di legno che scavalca il fiume ed eccoci tra le vie del paese... dopo meno di un chilometro la strada comincia a salire e ben presto la salita che porta verso Tamion si accentua e mi costringe ad abbandonare la mia andatura, a dire il vero forse un po' troppo tranquilla, per lasciare posto ad una camminata affannosa che cerco di rendere un pelo più efficace con l'aiuto delle braccia appoggiate sulle gambe.

Impiego oltre 21 minuti per compiere i 2 chilometri più duri!!!

Una svolta a sinistra segna la fine della salita e l'inizio della zona paludosa. Lamento un certo indurimento alle gambe ma ciò che conta, adesso, è che finalmente si comincia a scendere... tanto fango, tante radici, tante pozze d'acqua... avanzo con una certa cautela fino a quando raggiungo finalmente la forestale dove riesco a dar libero sfogo alle mie falcate. Comincio a prendere il ritmo, ma ecco che la discesa si “incattivisce” e diventa praticamente “incorribile”... il fondo, ora in cemento, completa l'opera! Sono poche centinaia di metri ma i miei arti inferiori, a forza di frenare, non ce la fanno più...

Gli ultimi tre chilometri, perlopiù ondulati, sono un disastro... fatico a mettere una gamba davanti all'altra (maledetta discesa!!!) e li percorro faticando non poco. Solo in prossimità delle ultime centinaia di metri, quando dall'alto riesco a vedere l'inconfondibile gonfiabile, ritrovo le energie per spingere e per chiudere, davanti al pubblico che riempie la zona d'arrivo, dando la parvenza di averne ancora... tempo 1:07'55” (10,4 km.).

Moena, 25 giugno.

Il ritrovo per la seconda tappa è fissato al campo sportivo di Moena.

Si toccheranno ben tre malghe ed attraverseremo paesaggi davvero suggestivi. Molti saliscendi e, anche oggi, una discesa molto impegnativa in mezzo al bosco, resa ancora più difficoltosa dalla presenza di sassi, radici, pigne e, chi più ne ha, più ne metta.

Il cielo è nuvoloso e, poco prima della partenza, comincia addirittura a piovere... solo poche gocce però! Pronti... via!

Le gambe, indolenzite dalla fatica del giorno precedente, non mi consentono di tenere il ritmo che vorrei. Decido quindi di procedere al piccolo trotto nella speranza, cammin facendo, di trovare quella scioltezza che mi permetterebbe di alzare il ritmo. La strada sale fino al km. 5, le pendenze non sono proibitive ma di energie me ne ritrovo poche...

Dopo alcuni saliscendi comincia una rampa che dalla planimetria della tappa non sembrava essere tanto dura... inutile dire che sono assalito dallo sconforto e che mi vedo costretto a camminarla quasi per intero. “Scollino” e riesco finalmente a ritrovare un po' di corsa. Un'altra breve illusione, perché ben presto ci fanno entrare nel bosco e qui, per me, si fa notte fonda...

Vegetazione molto fitta, fondo molto sconnesso ed aggiungiamoci anche il fatto che le lenti dei miei occhiali sono completamente appannate... mi passano in venti, forse in trenta, scuoto la testa pregando che presto, molto presto, finisca questo maledetto tratto di discesa.

Mancano solo 4 chilometri quando lascio il sentiero e mi immetto su strada asfaltata.

Le nuvole hanno lasciato posto al sole e ad uno splendido cielo blu ma ormai, giunto a questo punto, oltre che stanco sono demotivato... tempo 1:30'30” (14 km.).

Canazei, 26 giugno.

Le gambe non ne vogliono sapere di correre... gli strascichi di Soraga e Moena si fanno sentire, eccome se si fanno sentire!!! Gli indolenzimenti sono forti, basta una semplice pressione sui muscoli per farmi sobbalzare!

La giornata è bellissima, la terza tappa non presenta particolari asperità: molto tracciato pianeggiante sulla pista della Marcialonga, breve la salita e breve anche la discesa... l'unica grossa incognita è rappresentata dalle mie condizioni non proprio ottimali.

Il riscaldamento è lungo e molto curato, tanto stretching, tanti massaggi... e tanta buona volontà.

Alle 9.30, puntuale come sempre, ecco il via!

I primi 3 chilometri sono in leggera ascesa e imposto un ritmo che le mie gambe riescono ad accettare... una discesa appena accennata mi conferma che ora le cose vanno meglio e che i dolori muscolari stanno diminuendo.

All'altezza del “Palazzo del Ghiaccio” comincia la salita, un piccolo tratto molto ripido, poi si attraversa la statale e ci si immette nella strada che porta in direzione della chiesa di Alba di Canazei. 

E' uno spettacolo salire e poter ammirare, proprio di fronte, il Gruppo del Sassolungo e, poco più a destra, il massiccio del Sella.

La salita si accentua ma, strano a dirsi, il mio passo non ne risente... mi sembra di aver ritrovato una certa brillantezza. Dopo appena un chilometro si scende su una forestale e, immancabile, arriva anche la deviazione nel bosco. Stavolta, però, il fondo non è malvagio e soffro il giusto...

A Canazei torniamo sul sentiero che costeggia l'Avisio, ora mancano circa 4 chilometri (2 per raggiungere Campitello in leggera discesa, ed altri 2 per tornare a Canazei in leggerissima salita).
Il tratto Canazei – Campitello mi serve per trovare un buon ritmo, gli ultimi 2 chilometri riesco ad aumentarlo ulteriormente e chiudo bene (era ora!!!) ritrovando fiducia ed ottimismo... tempo 1:03'09” (10,5 km.).

Dopo 3 tappe in classifica sono 117° in 3:41'34".


Nessun commento:

Posta un commento